Se confrontiamo il rendimento dei titoli sottostanti (AMZN) con quello degli ETP (AMZ2) estendendo l’analisi a tutto il 2018-2019 (grafico in alto), l’aspetto più evidente è l’effetto della leva, anche solo con un coefficiente di leva 2x. Quando un investitore detiene un titolo per periodi superiori ad un giorno, l’interesse composto inizia a produrre effetti, disegnando una curva esponenziale. L’ampiezza della curva dipende, tra gli altri fattori, dalla grandezza della leva e dalla lunghezza del periodo. Dall’inizio del 2018 fino ai primi giorni di settembre, AMZN è cresciuta da 1169,47 a 2039,51 USD, registrando un incremento del 74,40%. Nello stesso periodo l’ETP AMZ2 è aumentato da 19,98 a 56,63 USD (+183,43%), una crescita di più del doppio rispetto a quella di AMZN. Nel grafico lo si può vedere, nell’intervallo che va dalla data iniziale fino al picco in corrispondenza del “Top” in giallo. Nel periodo successivo, che coincide con la fase di ribasso fino al 21 dicembre 2018, evidenziato dal “Bottom” nello stesso grafico, il prezzo di AMZN ha raggiunto i 1377,45 USD, una performance netta del -32,46% rispetto al -58,27% dell’ETP di Levarage Shares, a 23.63 USD. Questo esempio pratico mostra le conseguenze che l’effetto compounding ha sulla leva iniziale nel corso del tempo, con il risultato di produrre rendimenti che differiscono dalla performance dei titoli sottostanti moltiplicata per il coefficiente di leva, (come nel caso di questo Leverage Shares ETP). La performance complessiva per il periodo 2018-2019, senza nessun ribilanciamento, è stata infatti di +58% per Amazon e +92% per l’ETP (AMZ2), un rendimento inferiore al doppio rispetto alle azioni ordinarie. Tuttavia, come si evince dal grafico qui sotto, l’andamento dell’ETP, nel periodo di due anni considerato, è risultato in linea con quello dell’indice che raddoppia la variazione di prezzo giornaliera di Amazon.
La lieve differenza rispetto alle due curve sta solamente nell’ incidenza delle commissioni. Una volta compreso l’effetto compounding possiamo riflettere sui vantaggi che derivano dall’uso di prodotti a leva. Anzitutto, specialmente per un investitore privato, la massimizzazione dei rendimenti e dei guadagni. Da questo punto di vista, la distorsione che risulta dall’effetto compounding non è motivo di preoccupazione. Tornando all’esempio precedente, poco importa se i rendimenti non sono esattamente doppi (2x). Infatti, nel periodo positivo il guadagno è stato più di 2x, e nella fase di ribasso, la perdita meno di 2x. Tuttavia, quando la leva è utilizzata per ottenere il target di esposizione desiderato ad un titolo sottostante, utilizzando una quantità di capitale inferiore allo scopo, l’effetto compounding deve essere gestito e aggiustato secondo necessità. Pensiamo per esempio alle strategie di hedging. Nel periodo positivo considerato (da inizio anno al 4 settembre 2018), come si può vedere dal grafico qui sotto, la leva aumenta costantemente:
Al contrario, investendo all’inizio della fase negativa, (4 settembre 2018 – 21 dicembre 2018) la leva diminuisce man mano (grafico qui sotto).